Alla scoperta della Brianza: Monza

di Marta Ronconi

Alla scoperta della Brianza: Monza
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Se cerchiamo luoghi belli, interessanti e che in vario modo possano suscitare la nostra curiosità non dobbiamo per forza andare lontano; spesso posti del genere li abbiamo dietro casa o letteralmente sotto al naso e non lo sappiamo o non ce ne ricordiamo. L’estate con le sue giornate luminose può essere l’occasione per andare a scoprire quelli più vicini a noi: con questo articolo e con i prossimi a venire vorremo farvi venire voglia di esplorare la Brianza, così che anche con poche ore a disposizione si possa raggiungere la destinazione e godersela senza fretta. E perché non iniziare dal capoluogo della nostra provincia? Quante volte siete stati a Monza, ma siete davvero sicuri di conoscerne la storia e i luoghi più caratteristici e particolari?

Partiamo dal nome: in antico viene chiamata Modicia dai romani, quando la città aveva la sua piazza principale, ovvero il foro, dove oggi sorge piazza Roma, un bellissimo ponte sul Lambro, di cui però rimane solo un’arcata parzialmente visibile in una teca vicino al ponte dei Leoni. Il nome cambia con l’epoca medievale al tempo di Teodolinda che grazie al matrimonio con re Autari diventa regina dei Longobardi, ma appena un anno dopo le nozze rimane vedova: solitamente questo voleva dire tornare alla famiglia d’origine in attesa che si venisse destinata ad un altro uomo e invece sarà lei a scegliere il nuovo marito, Agilulfo, che grazie al matrimonio con Teodolinda diventerà il nuovo re longobardo. La tradizione racconta che con Teodolinda il nome della città cambia in Modetiam, dalla congiunzione delle due parole latine modo (resta) ed etiam (e così sia), pronunciate dallo Spirito Santo quando appare alla regina chiedendole di restare e lei acconsente. Da questo momento la città diventerà sempre più importante e sede, insieme a Pavia, della corte longobarda.

In epoca un po’ più moderna le sorti della città si mescolano con quelle di Milano, e quindi l’avvento delle due famiglie ducali (Visconti e Sforza), anche se prima la troveremo al fianco di Federico Barbarossa contro i comuni lombardi: questo suo schieramento le apporterà dei privilegi, soprattutto religiosi, di cui beneficia ancora oggi.

Purtroppo la città non è indenne alle varie dominazioni europee che si susseguono dal XVI secolo fino all’unità d’Italia: quella spagnola che lascerà in eredità il convento della monaca di Monza ricordata anche da Manzoni, quella austriaca con la costruzione della Villa Reale, fino ad arrivare alla venuta dei Savoia, che trascorrevano 6 mesi l’anno in città, per poi tornare a Roma. Purtroppo l’idillio con la famiglia reale termina a seguito dell’omicidio di re Umberto I.

Un po’ di storia l’abbiamo ripassata; nella prossima puntata vedremo quali luoghi andare a scoprire o riscoprire con occhi diversi, non mancate!

(Immagine tratta da https://turismo.monza.it/)

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